Piogge acide, mercato nero, abusivismo, furti: ecco perché lo smaltimento delle batterie al piombo è necessario
31 Agosto 2015|Pubblicato in: Smaltimento batterie al piombo
Lo smaltimento delle batterie esauste al piombo è oggi necessario non solo per l’aumento esponenziale dell’inquinamento legato a questo elemento pericolosissimo per l’ambiente e la salute umana, ma anche per tutti i fenomeni criminosi ad esso correlati, cui si assiste giorno dopo giorno.
Di recente è infatti la notizia delle drammatiche piogge acide nella città cinese di Tianjin causate dallo scoppio di una fabbrica di carburanti, ma non solo. L’inquinamento da piombo è una vera e propria piaga in Cina. Nella provincia dell’Anhui, ad esempio, che soddisfa praticamente la metà del fabbisogno nazionale, si estrae e si lavora il piombo ma non si effettua lo smaltimento corretto. Così, anche se il piombo viene recuperato dalle batterie esauste e dal sottosuolo, una grande quantità del velenoso metallo sono disperse nell’ambiente. La criminalità e l’illegalità di tutto il sistema di gestione è ovviamente complice diretto di tutto questo, e ci sono almeno 400 città e villaggi che hanno un tasso di inquinamento da piombo altissimo 8 aria, acqua, terreni), denominati “luoghi del cancro”.
L’Italia non è la Cina, ma è un paese relativamente piccolo per quanto riguarda l’estensione, già dilaniato da problematiche molto serie relative all’inquinamento e alla criminalità organizzata, con discariche abusive e un traffico illegale di rifiuti pericolosi testimoniato da più fonti.
Lo smaltimento delle batterie esauste al piombo si rende necessario, quindi, in un paese che vanta un patrimonio paesaggistico e naturale di grande interesse e valore, legato alle tradizioni eno-gastronomiche e alla cultura del buon cibo, che inevitabilmente, in un territorio inquinato, andrebbe a perdere il suo valore.
In Italia, in relazione all’importanza di effettuare correttamente lo smaltimento delle pile al piombo, esiste un grande giro di interessi illegali che si sta cercando di contrastare per quanto possibile. Furti di piombo dalle batterie presso le isole ecologiche – l’ultima è quella fatta all’isola ecologica di Ravenna con ben 400 chili di piombo rubato- trasporti illegali dal nostro paese verso l’estero-come la scoperta di 200 batterie esauste a Gorizia trasportate illegalmente in Romania- la lista è sempre più lunga e ricca di episodi di questo genere.
Il piombo vale 75 centesimi al chilo mentre per il mercato nero valgono 35, ragion per cui l’acquisto illegale, per acquirenti senza scrupoli è incoraggiato dal ribasso del prezzo. Nonostante lo smaltimento delle batterie al piombo sia regolato in Italia da una legge speciale, i controlli non sono sufficienti ad arginare i fenomeni di illegalità che prosperano intorno allo smaltimento di questo metallo. Le pile al piombo hanno tutte un codice identificativo e vanno registrate prima di essere mandate in discarica. Proprio per questo è necessario affidare lo smaltimento delle pile esauste al piombo a ditte specializzate come AMQ Ambiente: laddove lo stato non riesce, con le sue risorse, ad effettuare controlli efficaci sulla filiera dello smaltimento, incluso il trasporto, non resta che mettersi nelle mani di professionisti in grado di assicurare uno smaltimento corretto e soprattutto nel rispetto per le normative vigenti.
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